NIKZONE
FOOD OBSESSION
a
cura di Caterina Ghisu
T
HOTEL, via dei Giudicati, 66, Cagliari
Inaugurazione: 9
novembre 2023 dalle 18:30 | Disallestimento: venerdì 1° dicembre 2023
Si inaugura giovedì 9 novembre, dalle 18:30 al T HOTEL di Cagliari, Food
Obsession, a cura di Caterina Ghisu, personale di Nicoletta Zonchello,
alias Nikzone, artista che ama definirsi una creator appassionata,
esperta di processi interrelati tra arti figurative e nuove tecnologie.
Food Obsession è un’indagine ironica sull’ossessione globale per
il cibo, che affronta tematiche complesse come la percezione delle immagini
prodotte con l’intelligenza artificiale e gli effetti derivanti dalla
riproduzione associata di cibo e corpo.
Nikzone usa media differenti, dalla fotografia alla ceramica con incursioni nel
ready made, per dialogare con l’intelligenza artificiale che riproduce
immagini di androidi e cibo reale, ibridate per produrre una sorta di
spaesamento tra soggetto e oggetto.
Poliedrica per natura, Nikzone gioca anche con gli stili del passato, in un
felice connubio tra le immagini che il nostro occhio è abituato a leggere
agevolmente - l’arte neoclassica con i suoi canoni estetici - accostate a
elementi surreali - vegetali, prodotti alimentari biologici o di massa -
riprodotti in scala gigante e decontestualizzati, che diventano ornamenti,
accessori e talvolta una sorta di make-up sui volti e i corpi degli
androidi.
Il
risultato è straniante e ironico, ma anche molto serio: Nickzone guarda ai
maestri della Pop Art, Andy Warhol, Claes Oldenburg e Tom Wesselmann, ma anche
ai Tappeti Natura di Piero Gilardi e alle tavole imbandite di
Daniel Spoerri e di Vanessa Beecroft.
Un significato ancora più profondo percorre queste opere, rappresentato dagli
elementi simbolici che alludono alla transitorietà delle cose terrene: la vanitas
vanitatum, che ci invita a ricordare la condizione effimera
dell’esistenza. L’opulenza del cibo, la freschezza dei corpi, la pienezza delle
forme, i colori e i profumi rappresentano momenti transitori della bellezza,
nella consapevolezza della fugacità della vita e dell’invito a goderne
pienamente, nel qui e ora.
Le opere di Nikzone rappresentano quindi una serie di nature morte, che si
avvolgono in una doppia elica come il nostro DNA: la frutta, gli ortaggi, il
cibo insieme ai corpi di persone inesistenti - anch’essi oggetti - sono
immagini, potentissime, che raccontano il nostro tempo.
“La mia ricerca” - racconta l’artista - “è nata da una forte curiosità per
il rapporto tra arte e tecnologia. Ho scoperto l'intelligenza artificiale
grazie al lavoro dei ricercatori del centro di ricerca in cui ho lavorato per
oltre vent'anni nel campo della comunicazione. Affascinata da come la
creatività umana e l'intelligenza artificiale possano lavorare insieme per
creare lavori artistici innovativi, ho ideato e promosso due scuole
scientifiche che hanno favorito il dialogo tra artisti, filosofi, antropologi e
ricercatori nel campo dell'IA. Ho sentito quindi il bisogno di completare la
mia formazione umanistica con una specializzazione in cui ho approfondito la
formazione teorica attraverso lo studio dell'arte contemporanea, iniziando
quindi a sperimentare con l'uso di algoritmi per generare nuove idee
artistiche. Attingo a un'ampia varietà di stili, dalla pittura alla scultura,
passando per la fotografia e la grafica digitale. Mi piace la possibilità di
mescolare l'arte tradizionale con le nuove tecnologie, con risultati originali
e stimolanti. Attraverso la mia ricerca, vorrei dimostrare che l'IA non è solo
"un'altra tecnologia", ma un nuovo strumento che gli artisti possono
utilizzare per creare opere d'arte innovative e accattivanti quando non provocatorie”.