A PLACE FOR ART, Studi d’artista al Ghetto
Dal 17 settembre al 18 ottobre, al centro comunale d’arte Il Ghetto
Gli artisti Paolo Carta, Giulia Casula e SKAN mettono al centro delle loro opere il paesaggio naturale ed urbano senza dimenticare la figura umana.
Paolo Carta è un artista, un docente e un operatore culturale, nato a
Roma, ma dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di
Sassari, ora vive e lavora a Cagliari. Dal 2011 fa parte di Progetto
Contemporaneo, associazione di promozione sociale per la ricerca nelle arti
visive, co-founder di PAS_Progetto Atelier Sardegna, programma di residenze
diffuse. Dal 2011 al 2013 ha seguito lo spazio indipendente MEME arte
contemporanea di Cagliari.
La sua ricerca si concentra sul
paesaggio e sul soggetto arboreo in ambienti naturali e urbani, secondo le
azioni dell’osservare, comprendere e catalogare. Un’indagine volta a
ricordarci, «attimo dopo attimo, che siamo ospiti di un panorama ben più ampio
rispetto alla nostra ristretta e censurata “urbanità”». E che la natura
sopravvive, malgrado l’uomo.
Giulia Casula è un’artista
cagliaritana che si è formata tra Bologna, Marsiglia e Milano. Ha collaborato
con il dipartimento di didattica dell'arte del Museo MAN di Nuoro. Dal 2016
agli inizi del 2020 ha dato vita, a Cagliari, insieme all'artista Veronica
Paretta, allo spazio/atelier Mezzopiano.
La sua ricerca si concentra sul paesaggio, sul
territorio, sulla storia intesa come memoria intima soggettiva e patrimonio
sociale collettivo. Le sue opere sono investigazioni territoriali e
concettuali, riflessioni sul tempo ricostruite in una forma estetica e poetica
di critica sociale. Lavora con fotografia, archivi, disegno, suono e materiali
recuperati, privilegiando un approccio intuitivo e dialettico.
SKAN ha studiato all’Accademia di Belle Arti di
Brera, a Milano, per poi decidere di tornare a Cagliari, dove è nato nel 1988,
continuando però a viaggiare e dipingere in giro per l’Europa. È street artist,
illustratore e pittore con un background fondato sui graffiti, ai quali si è
avvicinato quando aveva appena dodici anni. Le tematiche che
caratterizzano la sua ricerca scavano nella psiche, a partire dal fenomeno del
falso ricordo. La figura umana, nelle sue opere, risulta scomposta su
differenti piani prospettici, quasi cubisti, mentre i confini sfumati dei
tratti somatici danno la misura di una memoria lontana, intima e inaccessibile.
Porte aperte al pubblico dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 con la possibilità di incontrare gli artisti e vederli all’opera tutti i giorni di apertura al pubblico dalle 18 alle 20.
L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora e potrebbe essere necessario attendere all’esterno. È preferibile prenotare i biglietti chiamando lo 070 6670190 o scrivendo a ilghetto@consorziocamu.it