Into the Gestalt, dentro la forma. Paulina Herrera Letelier procede sull’ossatura delle teorie della percezione per interrogarsi sul rapporto tra somiglianza, vicinanza, simmetria, chiusura, continuità e struttura. Lo fa creando oggetti delicatissimi, plasmati nell’argilla, che si guadagnano a fatica spazio sulla terza dimensione di questo mondo immanente, così vicini ad essere ancora puro pensiero irrobustito dal fuoco della creatività.
Le
forme sono idee che Paulina Herrera,
architetto di formazione, artista per vocazione, artigiana per azione, persegue
da tempo muovendosi con disinvoltura dal disegno-progetto,
alla pittura, alla tessitura, alla scultura.
Non è quindi
sbagliato ritrovare una precisa unità di pensiero nella sua ricerca che
continua a produrre legami con la produzione pregressa e con le esperienze, in
particolare, quelle delle residenze nazionali e internazionali che sono per lei
momenti di connessione col territorio e con nuovi strumenti di indagine che di
volta in volta esplora e piega alle sue esigenze narrative: è il caso delle
serie fotografiche presenti in mostra realizzate nel 2018 al Progetto Borca
(Borca di Cadore, Veneto), e al Daf Struttura (Torino), durante la fiera
Artissima nel 2018. A queste occasioni
si aggiunge la residenza per la Fondazione MACC a Calasetta (Sulcis, Sardegna)
realizzata insieme alla musicista-performer Francesca Romana Motzo, prima in
ordine di tempo.
La mostra è visitabile fino al 24 maggio, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 19 alle 20.30, preso Galleria Macca, Via Alberto Lamarmora 136